in effetti, per dirla tutta, il ns.(dell'Aispep)
"Stanfordista-stanfordologo" ufficiale e storico, è Nello81;
io sono un po' + scettico, anche se, credo che -appunto, al pari di altre impostazioni, abbia la sua dose di validità, e che, soprattutto, se integrato in un approccio alla mega-questione (delle sofferenze pelviche, in generale) multidisciplinare, multimodale e di diagnosi differenziali, può, magari + in là, contribuire alla possibile soluzione del problema.
Se non l'hai già fatto, perché nn ti autentichi sul Forum aispep, così potrai leggere quanto Nello (ed altri) hanno da raccontare su questa scuola di pratica e di pensiero (mi sembra, tra l'altro, molto incrociata con l'altro grande filone, quello
pudendologico).
In sostanza, io credo che, passando attraverso un consistente sforzo di umiltà intellettuale, noi, ma,
soprattutto, i medici, possiamo veramente farcela a neutralizzare, o quanto meno a ridimensionare di molto, le ns patologie.
Un caro saluto a tutte.
Alessio
(e cmq, il dott.Freni, penso proprio che bisognerà tenerselo caro)
Ales