00 05/07/2007 17:09
ho trovato questo libro molto interessante e propositivo per affrontare la cura del dolore pelvico cronico, ecco un riassunto sintetico dei concetti base:

parte dal presupposto che chi soffre di dolore pelvico cronico (lo abbrevierò in DP) inconsciamente tiene costantemente in tensioni i muscoli pelvici; (confermo nel mio caso non solo quelli ma vedi bruxismo, collo, cefalea muscolo censiva ecc).
questa perpetua tensione crea un ambiente sfavorevole per i tessuti circostanti, per i vasi sanguigni e per gli organi stessi. La componente psicologica è fondamentale: esiste un circolo vizioso tensione-ansia-dolore che se non lo si spezza ha come effetto quello di aumentare il dolore.
Per esempio: uno tende a tradurre le sue preoccupazioni in tensione muscolare pelvica; questa tensione provoca dolore agli organi; questo dolore mi provoca ansia, l’ansia fa aumentare la tensione, più tensione = più dolore e così via.
In particolare fa riferimento alla pericolosità dei siti internet che parlano di DP e CI:
la lettura di queste informazioni spesso catastrofiche che non propongono alcun rimedio, ha come effetto quello di far cadere il paziente in uno stato di sconforto e disperazione che non fa altro che aumentare l’ansia, quindi la tensione, quindi il dolore.
Inoltre definisce come speculative gran parte delle ipotesi che si sono offerte finora circa l’eziologia della malattia: immunitaria, intrappolamento di nervi, oscuri agenti patogeni ecc. ecc.
Praticamente più che una patologia del nervo stesso potrebbe essere una sofferenza del nervo causata dall'infiammazione dei tessuti circostanti.
Trovo molto utile la lettura del libro perché come lui stesso definisce “apre uno spiraglio di luce in fondo al tunnel”, nel senso che propone un rimedio, un atteggiamento attivo e non passivo di fronte alla malattia.
La strada verso la guarigione o cmq verso la riduzione drastica della sintomatologia non è breve, tantomeno facile, però può dare grossi risultati…l’unico modo per saperlo è PROVARE.
Si articola su 4 vie:
1)rilassamento paradossale (tecnica di rilassamento profondo della muscolatura tesa)
2)rilassamento minuto-per minuto, vale a dire che durante il giorno bisogna ricordarsi di lasciare andare la muscolatura pelvica un po’ come quando ci si prepara alla minzione senza farla, ovviamente!)..questo il più volte possibile, per aiutare i muscoli a “resettare” la loro memoria, cioè a ri-insegnargli che la posizione corretta è quella rilassata e non quella tesa.
3)Rilascio miofasciale e dei trigger points. Affidarsi ai terapisti specializzati (il problema è che a sua detta nessuno fuori da Stanford si sia mai preso la briga di imparare) per lavorare sui TP interni ed esterni in modo da scioglierli.
4)Esercizi di stretching specifici per allungare la muscolatura contratta del pavimento pelvico e delle gambe.

Al momento stiamo traducendo ancora altre parti del libro che inseriremo al più presto.





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