so che potrebbe sembrare fuori luogo, però, nella malaugurata fattispecie che la tua fase acuta sia ancora in corso, se non sei fumatrice, né consumatrice forte di altre "droghe" (tipo caffé, ma anche i farmaci influenzano in negativo), avendo cura di assumerlo lontano dai pasti (ed evitando il mentolo, dalle gomme da masticare ai dentifrici con questo specifico componente), potresti provare con l'omeopatia; per quanto mi riguarda, circa tre anni addietro, nella mia fase acuta e terribile della patologia prostatico-vescicale, quando avevo sintomi molto simili a tuoi (solo che, più che verso le ginocchia, il dolore s'irradiava verso la schiena ed erano fitte, come lamette, pulsanti ed intermittenti), dopo due "visite" al pronto soccorso, nonché tonnellate di antibiotici, l'unica cosa che mi dava sollievo, era la bottiglia da 1/2 litro d'acqua, bevuta a piccoli sorsi ogni 20 minuti circa, nella quale avevo fatto scogliere 6/7 granuli di Cantharis da 30 Ch; questo antidolorifico d'emergenza, me lo aveva prescritto la mia omeopata di fiducia, dopo averle spiegato bene i sintomi, magari per la tua costituzione-patologia (binomio alla base della terapia omeopatica) da sollievo un altro rimedio; se conoscessi un bravo omeopata, potresti provare; gli omeopatici, al massimo, sono inefficaci, ma non "avvelenano" come invece fanno alla lunga molti farmaci di sintesi.
Inoltre, l'ho già scritto diverse volte, appena mi sono sentito un po'meglio, ho ripreso l'hata yoga, spiegando all'istruttore i miei problemi; all'inizio, durante la pratica, solo per pochi minuti si alleviava il dolore, poi, perseverando nella pratica stessa, imparavo in qualche modo "a gestirlo", alla fine, il benessere durava per tutta la pratica e anche un oretta dopo.
Questa è la mia esperienza, il mio, purtroppo X te piccolo contributo, si ferma quì; speriamo possa esserti, anche solo minimamente utile. Sappi che siamo tutti con te, e, soprattutto siamo certi della tua forza nell'affrontare questo periodo difficile.
In gamba, un abbraccio.
Alessio