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Parte Terza

Il dr. Pedro Vera sta studiando il ruolo del fattore inibitore della migrazione dei macrofagi (macrophage migration inhibitory factor – MIF) nell’infiammazione delle viscere pelviche utilizzando modelli animali, modelli in vitro e l’analisi di campioni umani prelevati da pazienti con infiammazione delle viscere pelviche. L’MMF è una citochina pluripotente che opera come regolatore chiave dell’infiammazione, della proliferazione cellulare, della differenziazione cellulare e dell’apoptosi. È in grado di controllare il “punto di definizione” e il grado della risposta infiammatoria. Ha riferito di studi che lo hanno condotto all’ipotesi secondo la quale un’alta concentrazione di MMF è in grado di mantenere e/o determinare l’aumento dell’infiammazione viscerale pelvica interagendo con i recettori posti sulla superficie cellulare (CD74) che attivano i mediatori pro-infiammatori.

Il dr. J. Curtis Nickel ha riferito in merito al funzionamento sessuale nella sindrome della vescica dolorosa / cistite interstiziale. Ha riportato la prima valutazione di funzionamento sessuale come fattore che consente di prevedere la qualità di vita in un gran numero di pazienti che soffrono di PBS/CI di grado moderato-grave da lungo tempo. I pazienti provenivano dal trial clinico NIH sul trattamento intravescicale con bacillo Calmette-Guerin. A 217 donne affette da PBS/CI è stato somministrato il questionario MOS sul funzionamento sessuale per valutare la libido, l’eccitazione, l’orgasmo e il piacere associati al sesso. Il funzionamento sessuale è risultato significativamente precluso in questo gruppo di pazienti affetti da CI e refrattari al trattamento, e ha consentito di prevedere la qualità della vita sia a livello mentale sia a livello fisico. Questo è stato il primo studio mirato all’identificazione del funzionamento sessuale come fattore predittivo importante della qualità fisica della vita e come unico importante fattore predittivo della qualità mentale della vita in pazienti affetti da CI grave. Il dr. Nickel ha presentato inoltre alcuni dati che suggeriscono un miglioramento del funzionamento sessuale di pari passo con il miglioramento dei sintomi di CI.

Intira Coowanitwong e i suoi colleghi dell’Università del Maryland hanno notato che le cellule dell’epitelio vescicale prelevate dai pazienti con CI hanno dimostrato la produzione di una quantità significativamente inferiore di fattore di proliferazione epidermico legante eparina (HB-EGF) e proliferano a ritmi decisamente inferiori rispetto alle cellule prelevate dai pazienti di controllo normali. Il tasso di proliferazione delle cellule nei pazienti affetti da CI è normalizzabile mediante HB-EGF umano ricombinante, suggerendone la validità nel trattamento della CI. In un modello di cavia, hanno rilevato la maggior esposizione vescicale dopo trattamento endovenoso rispetto a trattamento intravescicale, suggerendo la fondata ipostesi che sia possibile utilizzare la via sistemica per apportare HB-EGF umano ricombinante all’organismo e trattare le patologie a carico dei tessuti vescicali. Una concentrazione relativamente alta di HB-EGF umano ricombinante nel tessuto vescicale dopo somministrazione per via endovenosa suggerisce inoltre che questo fattore di proliferazione potrebbe rivelarsi particolarmente importante per la fisiologia delle cellule vescicali. La mancanza di tossicità attribuibile all’HB-EGF umano ricombinante dopo 28 giorni ad alte concentrazioni fornisce una prova aggiuntiva del suo potenziale uso terapeutico.