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È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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omotossicologia

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2009 10:55
02/05/2007 19:48
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Allora intanto diciamo che la dottoressa chirurgo-fisiatra, specializzata in omotossicologia, nuova branca della medicina, non mi ha fatto test invasivi e complicati, solo semplici test basati sulla forza e pressione fisica, i cui parametri, come mi aveva spiegato pure un'altra dott. da cui va una mia amica, ma che ancora non ha finito gli studi, si basano sulla fisica quantistica. Quindi non so dirvi io come fanno a capire cause e conseguenze, ed è complicato spiegare per iscritto in cosa consistono, vi dico solo che anche se pare stregoneria è una cosa seria, basata sul principio, da me sempre concordato, che è l'intero corpo che va curato e non un organo singolo.
Detto questo, vi dico anche che i vermi che a me ha trovato sono della famiglia degli strongiloidi, piccoli e affusolati, e ve lo dico perchè dopo averli visti in internet, poco fa ho avuto riprova nelle mie feci, li ho visti!!
Il farmaco che mi ha dato è vermox, poi il polase cioè potassio e vitis ideae, questi perchè la milza non funziona, in quanto avendo intolleranza allo zucchero essa lavora troppo per assimilare quello ma non per le difese immunitarie, praticamente azzerate. Oltre la vescica danneggiata ovvioamente!! Mi ha detto di non prendere contramal e laroxil perchè per me tossici.
A mia zia ha invece trovato il baco della tenia del suino, perchè ne esistono di molti tipi, e da quello che ho letto, tali vermi migrando possono andare ovunque, nei muscoli creando atrofizzazione muscolare (fibromialgia), nel cervello dando depressione!
Io e mia zia non sappiamo se guariremo da tutto o solo da certi sintomi, per me dopo 7 anni e per lei dopo 30 sarebbe un miraggio! Ma di sicuro ristabilire equilibrio nel corpo ci aiuterà e non ci farà male.
Ogni caso è soggettivo ovviamente, e le cose vanno ponderate, io sono sconcertata e con la nausea dalla visione avuta in bagno poco fa, ma questa è la riprova!
Se poi la c.i. ovvero infiammazione cronica con batteriche è una conseguenza di stress e sistema immunitario azzerato, con aggravante di intolleranze, spero davvero di risolverla in così facile modo.
Vi terrò aggiornate su tutto.

P.S. A chi parla dei semi di pompelmo, c'è una discussione nei topic che ho apero...

X Chiara: Ma come vieni in toscana e non mi dici niente?!
Per il bruciore lo assumi il bds?! Fammi sapere.

Vi abbraccio
ele
02/05/2007 19:50
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Ho aperto qui una discussione sull'argomento perchè in chiacchiere non so perchè oggi non mi dava accesso di risposte, ci ho litigato tutto il giorno, mari vedi cosa succede...
cmq magari ne parliam qui ....
02/05/2007 21:59
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Non trovo la discussione sui semi di pompelmo
per il topic precedente ti ho risposto privatamente.
02/05/2007 23:44
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ho letto eleonora,ke dire..in bocca al lupo e facci sapere..
03/05/2007 09:19
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brava Ele, dobbiamo proprio dividerci e fare ognuna strade diverse...poi naturalmente ci aggiorniamo a vicenda.
03/05/2007 13:54
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Rispondete numerose, e fatemi tutte le domande che volete, cercherò di spiegarvi quando ho tempo...
baci ele.
05/05/2007 18:06
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Ciao ragazze, non mi compaino i vostri interventi, chi è che voleva info?
ele
05/05/2007 19:07
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un sito molto interessante....



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Le nostre malattie e l'omotossicologia
di Susanna Berginc

Se la spia dell’olio della vostra automobile si accende improvvisamente, la prima cosa logica da fare è fermarsi appena possibile per un rabbocco dell’olio. A nessuno verrebbe mai in mente di scollegare, togliere la lampadina della spia per non vedere più il problema e continuare a viaggiare, esatto?

Ebbene: quando assumete un farmaco per togliere un fastidioso sintomo, voi in pratica “staccate” la lampadina del vostro corpo che vi stà segnalando un problema in corso.

L’Omotossicologia, fondata da H.H. Reckeweg, analizza proprio questo processo, ma in particolare studia il comportamento e l’eliminazione delle tossine che danneggiano l’organismo umano, le cosiddette “omotossine”.

Reckeweg si rese conto che la malattia altro non è che il nostro sistema immunitario che si mette in moto per combattere ed espellere i veleni che inquinano i nostri tessuti. Nel momento in cui l’organismo si trova con un eccesso di tossine (alimentazione errata, intolleranze, assunzione medicinali, stress, ambiente, ..) si attiva per la loro espulsione: tramite la pelle (eczema, herpes, eccessiva sudorazione, ..), tramite il sistema respiratorio (rinite, sinusite, ..), tramite l’apparato gastro-digerente (febbre, diarrea, ..), tramite reni/fegato (cistite, calcoli, cirrosi, ..). In pratica il corpo si difende dalle omotossine con reazioni antitossiche, che noi comunemente chiamiamo “malattia” e che cerchiamo di “risolvere” con una pasticca, togliendo in questo modo il sintomo ma NON LE TOSSINE che lo hanno causato...

Reckeweg distingueva sei fasi di risposta antitossica. Le prime 3 rappresentano reazioni relativamente innocue - chiamate umorali – in cui solitamente la guarigione giunge spontanea: mediante il processo infiammatorio le tossine vengono neutralizzate ed eliminate. Le 3 fasi seguenti – cellulari - comprendono patologie (malattie) che ormai hanno provocato lesioni cellulari rendendo impossibile, o perlomeno altamente improbabile l’autoguarigione. Secondo l’Omotossicologia, si entra nell’ultima fase di questa tabella inerente le neoplasie (tumori), a causa di una continua soppressione con l’ausilio di medicinali, di questo lavoro di pulizia dell’organismo.

I numerosi antibiotici, antipiretici, antidolorifici, usati troppo frequentemente e spesso a sproposito, bloccano l’effetto di eliminazione in atto e fanno trasmigrare le tossine in altri tessuti dove, divenute maggiormente aggressive, fanno danni ancora maggiori, anche a livello cellulare. In altre parole: non fanno uscire IN ALCUN MODO le tossine che hanno causato la malattia, e quindi, prima o poi, è lecito aspettarsi un ritorno del malessere, anche in forma diversa.

Facciamo un esempio concreto: un bambino di 5 anni che chiameremo S., presentava una lingua geografica con estese zone depapillate, assieme ad un eczema ricorrente sotto il labbro inferiore. Da alcuni anni era in cura omeopatica, a dieta stretta causa numerose intolleranze. Nella sua storia medica troviamo che ha fatto uso di penicillina per una broncopolmonite verso i 28 mesi di età. Con l’aiuto della kinesiologia scopriamo che S. ne è ancora intossicato e quindi gli viene proposto di assumere penicillina omeopatizzata assieme ad altri rimedi omotossici. Dopo alcuni giorni di cura, si nota un lieve acutizzarsi dei sintomi della durata di alcune ore (sinonimo che la cura stà sortendo effetto) per poi scomparire del tutto. A distanza di mesi, S. ha la lingua perfettamente rosea e l’eczema ricorrente è scomparso del tutto: inoltre le sue intolleranze stanno lentamente ma progressivamente migliorando.

L’Omotossicologia, con l’ausilio dei progressi della medicina accademica (quindi analisi mediche, esami diagnostici, ecc.) trova l’esatta posizione della malattia nella tabella delle 6 fasi, e tramite rimedi omotossicologici aiuta il corpo a riattivare le funzioni di elimino delle tossine e, in caso di danni cellulari, ripristina la struttura enzimatica cellulare. In conclusione la terapia omotossica non elimina il sintomo, ma lancia un vero e proprio impulso verso la guarigione basato sulla disintossicazione: questo con l’ausilio sia di farmaci omeopatici (sia unitari che composti), che di altri rimedi ancora.

Il discorso ovviamente meriterebbe molte più righe per essere completo, ma sono certa che anche queste poche nozioni lasceranno nella mente di qualcuno un piccolo, più che lecito dubbio.

Susanna Berginc - Naturopata Nutrizionista di Trieste - sus_anna@libero.it



www.disinformazione.it
05/05/2007 19:26
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altro sito molto molto interessante...
LEGGETE BENE RAGAZZE, QUI CI POTREBBE ESSERE LA CHIAVE DELLE NOSTRE GUARIGIONI...
OVVIO,TUTTO VA SPERIMENTATO, MA I MIGLIORAMENTI IN CHI NE FA USO, NON TARDANO A VENIRE...DOPO MILLE CURE, ESAMI INVASIVI,MEDICINE, FARMACI....QUI UN SEMPLICE TEST NON COSTA NULLA...

BACI ELE








L'omotossicologia da Hahnemann a Reckeweg
Profilo storico
I principi dell'Omotossicologia
Il contributo di Reckeweg allo sviluppo dell'Omeopatia
La farmacologia Omotossicologica
Conclusioni

PROFILO STORICO
Berlino (Germania), anni '30.
Un giovane, appassionato e intraprendente medico tedesco, Hans Heinrich Reckeweg, intravede nelle moderne scienze, Biochimica ed Immunologia in particolare, le chiavi di lettura per spiegare i principi hahnemanniani su cui si fonda l'Omeopatia.
"...Un giorno costruirò un ponte tra l'Omeopatia e l'Allopatia".
Nel 1952, il "ponte" fu realizzato: nasceva l'Omotossicologia.



Omotossicologia Prospettiva per una sintesi della medicina(H.H. Reckeweg)

Alcuni hanno definito l'Omotossicologia "Omeopatia del 2000", altri vi hanno visto il punto d'incontro tra il geniale empirismo di Hahnemann, l'affascinante filosofia medica orientale e il rigoroso scientismo occidentale imperniato sulla sperimentazione oggettiva.
In estrema sintesi, l'Omotossicologia, pur affondando le sue radici nell'Omeopatia classica, volge lo sguardo alla moderna Fisiopatologia e a questa si rifà in sede di diagnosi, tornando però ad avvalersi di sostanze preparate secondo i canoni della farmacopea omeopatica in sede di terapia.
Oggi, a 50 anni dalla nascita dell'Omotossicologia, appare chiaro il grande contributo portato da Reckeweg alla Scienza medica: essere riuscito ad integrare, in un'unica visione, i principi di Hahnemann ed i paradigmi della moderna Medicina.
Grazie all'Omotossicologia, possiamo dire, l'Omeopatia è finalmente uscita dal fiero e superbo isolamento in cui l'avevano fatta precipitare gli stessi omeopati per confrontarsi, finalmente e ad armi pari, con la Medicina Accademica, trovando con questa un punto d'incontro, un linguaggio comune.

I PRINCIPI DELL'OMOTOSSICOLOGIA
L'Omeopatia antiomotossica o Omotossicologia (etimologicamente: studio dei fattori tossici per l'uomo) identifica nelle "omotossine" la causa cui ricondurre eziologicamente tutte le malattie.
Qualunque organismo è continuamente attraversato da un'enorme quantità di tossine esogene (batteri, virus, tossine alimentari, fattori di inquinamento ambientale, cataboliti di farmci di sintesi, stress emotivi, ecc.) ed endogene (prodotti intermedi dei diversi metabolismi, cataboliti finali, ecc.).
In accordo alla teoria di von Bertanlanffy, secondo cui l'organismo è un sistema di flusso in equilibrio dinamico, se l'omotossina non è particolarmente "virulenta" e se i sistemi emuntoriali sono efficienti, essa attraversa l'organismo-sistema di flusso senza determinare alcuna interferenza nella sua omeostasi, che resterà pertanto nella condizione di equilibrio, cioè di salute.
Se viceversa, o perchè la tossina è particolarmente "aggressiva" o perchè i sistemi di drenaggio emuntoriale non sono sufficienti, si determina un'alterazione dell'equilibrio, che l'organismo, nella sua naturale tendenza verso il mantenimento o il ripristino della sua "omeostasi ristretta" (Laborit), cercherà di compensare innescando meccanismi supplementari di tipo autodifensivo: le malattie.

Se per Hahnemann "la noxa è niente, il terreno è tutto", e negli anni successivi, da Pasteur in poi, ci si fossilizza invece in una guerra cieca e senza esclusione di colpi al "microbo", per Reckeweg la malattia è da interpretare come la risultante che scaturisce dall'interreazione tra noxa patogena, fattori ambientali e soprattutto reattività. Per citare il padre dell'Omotossicologia: "le malattie sono l'espressione della lotta dell'organismo contro le tossine, al fine di neutralizzarle ed espellerle; ovvero sono l'espressione della lotta che l'organismo compie naturalmente per compensare i danni provocati irreversibilmente dalle tossine". evidenziamo in qualche modo questa frase. Riportandola in un box accanto al testo o simili...".

Come è facile intuire si tratta di una visione biologica del processo di guarigione: con i farmaci omotossicologici si stimola la capacità di autoguarigione del paziente attraverso il ripristino delle sue capacità metaboliche, enzimatiche, immunologiche, emuntoriali, giungendo alla definitiva eliminazione del carico tossico responsabile del quadro morboso, cioè alla vera guarigione.
Ben altra direttrice seguono, viceversa, i farmaci di sintesi: la soppressione dei sintomi conduce ad un approfondimento della patologia nell'organismo, al blocco della sua capacità reattiva, o, spesso, alla cronicizzazione della malattia.
Partendo da queste considerazioni, il Dr. Reckeweg osservò e descrisse un fenomeno di grande interesse: la vicariazione, cioè lo spostamento della malattia da un tessuto all'altro, da un organo all'altro. La vicariazione può avere una prognosi positiva (in questo caso è detta "regressiva" e corrisponde al processo di guarigione naturale) o, viceversa, negativa (in questo caso è detta "progressiva" e coincide, per esempio, con il processo di cronicizzazione). Ebbene, con la terapia omotossicologica si noterà la cosiddetta vicariazione regressiva, cioè lo spostamento della malattia da organi più nobili e profondi verso organi o sistemi deputati all'escrezione delle tossine.
La grande capacità di sistematizzazione portò il Dr. Reckeweg a concepire un quadro sinottico, la Tavola delle Omotossicosi, coagulando in esso, insieme, il patrimonio diagnostico dell'Omeopatia, i fondamenti dell'Embriologia, le moderne acquisizioni di semeiotica medica e di fisiopatologia.
In base alla Tavola delle Omotossicosi, a seconda dell'entità dell'aggressione e dell'integrità del sistema difensivo autologo (che Reckeweg chiama Sistema della Grande Difesa), l'organismo manifesta quadri clinici differenti che si possono agevolmente classificare in 6 fasi.



Versione aggiornata della Tavola delle 6 Fasi (Direzione Medica - GUNA - I SEMESTRE 2004).

Tavola delle 6 fasi in formato pdf (1,1MB).

Nella sua Tavola, Reckeweg rappresenta i vari gradi di reattività attraverso i quali l'organismo cerca di mantenere o ripristinare la propria omeostasi, il proprio equilibrio, il proprio stato di salute. Ogni fase rappresenta l'espressione delle diverse capacità reattive (infiammatorie) dell'organismo.
È proprio l'inquadramento della patologia nella Tavola delle Omotossicosi ad orientare la scelta della strategia terapeutica.

IL CONTRIBUTO DI RECKEWEG ALLO SVILUPPO DELL'OMEOPATIA
Numerosi e diversi sono i contributi portati dall'Omotossicologia all'evoluzione del pensiero omeopatico.
Si è già detto della visione prospettica che Reckeweg propose per una Medicina integrata che coagulasse in sé Omeopatia e Allopatia, ma forse, ancor più di questo, la preziosa eredità che egli ci ha lasciato è quella di aver fornito le basi speculative per un'interpretazione dei principi dell'Omeopatia non più basata solo sull'empirismo ma sulla scientificità.
Con Reckeweg, i principi di similitudine, delle dosi infinitesimali, dell'individualità, su cui poggia l'Omeopatia, trovano finalmente un suffragio di veridicità scientifica e sperimentale.
Fra i lavori di riferimento più interessanti in questo senso ci piace citare il Test del cortisone di Hauss e collaboratori (196[SM=g27989], chiaro esempio di come l'effetto di una sostanza omeofarmacologicamente attiva vari al variare della propria concentrazione (principio delle dosi infinitesimali). Scopo dell'esperimento è valutare, in vitro, l'attività della sostanza fondamentale della matrice extra-cellulare, ovvero la sua reattività (o, se si preferisce, la sua "capacità di infiammarsi").
A tal scopo, 0,2 g di pelle di topo vengono messi in incubazione con 5 ml di una soluzione contenente S35 (cioè un isotopo dello Zolfo facilmente rilevabile e misurabile all'interno delle cellule) e varie concentrazioni di cortisone (potente farmaco antinfiammatorio), a partire da 5 mg fino a 0,000005 mg.
Scopo dell' esperimento è osservare se si verificano variazioni di assorbimento del S35 (indice di attività connettivale) col variare della quantita' di cortisone.
Ad alte concentrazioni di cortisone (5 mg) si osserva un effetto inibitorio, cioè le cellule in incubazione non includono il S35: il cortisone svolge pienamente la sua azione antinfiammatoria
Diluizioni molto più elevate, fino a 0,0005 mg di cortisone, hanno ancora un effetto fortemente inibitorio.
Quando il grado di diluizione del cortisone è pari a 0,00005 mg si verifica un inversione dell'effetto, e l' assorbimento del S35 da parte delle cellule di pelle di topo aumenta sensibilmente, superando anche il valore di controllo. La concentrazione 0,00005 g di cortisone in 5 ml di soluzione corrisponde ad una diluizione omeopatica decimale D8.
Quando il grado di diluizione del cortisone diventa 0,000005 mg in 5 ml (pari alla diluizione omeopatica D9) l' attività di inclusione del S35 da parte delle cellule diventa ancora più eclatante, cioè il cortisone da antinfiammatorio diviene pro-infiammatorio.



HAUSS W.H., JUNGE-HÜLSING G., GERLACH U.: Die unspezifische Mesenchymreaktion - George Thieme Verlag, Stuttgard, 1968.

Sempre su questo filone di ricerca, non si può non citare l'eccellente lavoro di Conney e Burns (1963): grazie a questo test in vivo trovano una dimostrazione scientifica tanto il principio delle dosi infinitesimali quanto il principio di similitudine.
Per via intraperitoneale vengono iniettate dapprima dosi massicce di metilcolantrene, un colorante della famiglia degli azulenici con forte potere epato-carcinogeno (simili esperienze vengono compiute anche con il CCl4): viene così provocata sperimentalmente una patologia degenerativa a carico del fegato.
Ai topi così pretrattati vengono somministrate dosi decrescenti dello stesso meticolantrene, fino ad arrivare a concentrazioni omeopatiche pari a D3-D4 (10-3-10-4): si osserverà, in questo modo, una regressione della forma degenerativa. Grazie alla Biochimica sappiamo perché: la dose infinitesimale di metilcolantrene funziona da induttore enzimatico stimolando l'epatocita alla sintesi di un enzima antitossico-specifico (laN-demetil-amino-ossidasi) in grado di neutralizzare le molecole tossiche di metilcolantrene (legge delle dosi infinitesimali o dell'effetto inverso). Ma non basta: ciò che più stupisce è che gli enzimi antitossico-specifici sono attivi non solo sul metilcolantrene che li ha indotti, ma anche su tutti gli azocoloranti, cioè verso i "tossici" simili al metilcolantrene (legge di similitudine).



CONNEY A.H., BURNS J.J.: In Advanc. Enzyme Regul., Vol I, Oxford: Pergamon Press, 1963.

LA FARMACOLOGIA OMOTOSSICOLOGICA
Il contributo di H. H. Reckeweg allo sviluppo dell'Omeopatia è andato ben oltre l'aver proposto le chiavi di lettura per l'interpretazione scientifica del meccanismo d'azione del rimedio omeopatico. Con la Casa HEEL GmbH, da lui fondata nel 1936, Reckeweg propone una Farmacologia originale ed innovativa: accanto ai rimedi omeopatici classici (derivazione vegetale, minerale, animale) egli introduce una serie di principi omeopatici "nuovi", che rappresentano l'attualizzazione omeopatica dell'Immunologia e della Biochimica: ecco comparire nuovi ceppi nosodici (veri e propri immunostimolanti), ecco i catalizzatori del Ciclo di Krebs ed i chinoni omeopatizzati (veri e propri stimolatori metabolici), gli organoterapici "Suis"(stimolatori della funzione e della struttura di tessuti ed organi), gli allopatici omeopatizzati (veri e propri antidoti ai danni jatrogeni causati dai farmaci di sintesi) e, soprattutto, la rivoluzionaria classe dei preparati composti, cioè delle composizioni ideali di rimedi, vere e proprie unità terapeutiche, ognuna specifica per ogni patologia.

CONCLUSIONI
Sono passati più di 200 anni dalla nascita dell'Omeopatia e i suoi principi e soprattutto i suoi rimedi non sono mai divenuti obsoleti.
È altrettanto vero che i progressi della Medicina e della Ricerca Medica, per parlare solamente degli ultimi 50 anni, sono stati straordinari e, soprattutto in campo diagnostico, impressionanti.
Si pensi alla Risonanza Magnetica Nucleare o all'Ecografia. Potremmo, oggi, farne a meno?
Siamo certi che se Hahnemann fosse nato, per esempio, nel 1921 anziché nel 1755, non avrebbe "inventato" il suo metodo diagnostico dell'interrogatorio omeopatico, certamente straordinario, innovativo per l'epoca, ma ai nostri occhi non scevro di limiti; è vero che i sintomi, indagati minuziosamente, sono le "parole" con cui si descrive la malattia, ma in pieno 2005 è giusto prescindere dall'esame obiettivo, dal fonendoscopio, dai dati di un emocromo o dai risultati di una TAC?
Anche Hahnemann oggi girerebbe per le corsie di un ospedale con lo stetoscopio al collo, e sicuramente nel suo studio, a fianco della Materia Medica e del Repertorio comparirebbero un diafanoscopio e un buon vademecum sull'interpretazione degli esami di laboratorio.
Anche Hahnemann, oggi, sarebbe un po' ... Reckeweg.
Eppoi, come possiamo non considerare che i principi della Farmacologia omotossicologica hanno modernizzato l'Omeopatia.
Oggi abbiamo a disposizione, grazie all'Omotossicologia, un metodo di cura biologico che fa ricorso ad una farmacologia omeopatica moderna, con un ampio ventaglio farmacologico e con delle solide basi di sperimentazione clinica; disponiamo di farmaci di alta qualità e in tutte le diverse forme farmaceutiche e soprattutto disponiamo di farmaci che rappresentano la sintesi perfetta fra antico e moderno, fra tradizione e avanguardia.

È partendo da queste considerazioni che ci sentiamo di dire che l'Omotossicologia, figlia illustre dell'Omeopatia hahnemanniana, ma storicamente aperta ai progressi della Scienza medica, sarà la medicina del III millennio, una Medicina che nasce dalla tradizione e appartiene al futuro.

07/05/2007 14:03
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interessante Eleonora,
intanto tu che hai iniziato la cura, tienici informate sull'andamento.
08/05/2007 19:47
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Certo giulia, come tu farai per quanto riguarda le manipolazioni...
Solo con una catena, di informazioni, documentazioni, ricerche, sperimentazioni, potremo riuscire a sconfiggere i nostri mali!!
Coraggio!!! A volte a me manca...
15/06/2007 17:42
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Care amiche,
come dicevo, vi scrivo anche qui, nella cartella apposita...

La dottoressa omotossicologica, che ieri mi ha visitato per la seconda volta, mi ha dato una nuova cura, ma questo lo leggerete nel forum delle chiacchiere...

Vorrei dire a chi è interessata, magari anche solo per arginare i danni di tanti farmaci assunti, o per curare cose più lievi, se non crede in tale scienza, di leggere i siti da me riportati sopra.
Tale branca della medicina è nuova ma molto diffusa, in quanto molti riescono a curarsi efficacemente e guarire da varie patologie.
Io non so dirvi se i nostri casi possono trovare beneficio da ciò, io ci voglio provare perchè credo in questo approccio, ovvero al fatto di dover curare tutto l'organismo e non tenere semplicemente a bada i sintomi con i farmaci senza indagare le cause.
Per quanto riguarda la macchina antistress, la crm, voglio informarmi e scoprire meglio di cosa si tratta, perchè ritengo che lo stress (inteso nella sua effettiva definizione, cioè come insieme di fattori esterni o interni all'organismo, che la persona a un certo punto non riesce più a fronteggiare) sia causa importante di molti disturbi al giorno d'oggi.
Per i miei studi di psicopedagogia, e i miei approfondimenti personali in materia, penso davvero che va ricercato dentro di noi ciò che non funziona e capire se questo può aver causato patologie organiche e fisiche anche molto pesanti.
Io, per quanto mi riguarda mi son già fatta un'idea...

Se avete bisogno di maggiori info chiamatemi, scrivetemi, rispondemi...io son qui!

Bacioni
ele
15/06/2007 23:02
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Ciao..molto interessante ciò che scrivi..di preciso puoi dare indicazioni su cosa comporta questo tipo di "terapia"?
Tu di dove sei e dove ti curi con questa pratica?
Grazie un bacio
16/06/2007 13:13
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Ma il post di ieri dove caspita è????????!!!!!!!
16/06/2007 13:15
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Ok, ora, dopo aver inserito la risposta, mi è apparso!

Ciao conny, sono di Arezzo e mi curo a Firenze. La mia cura attuale è un farmaco per i vermi, zinco, polase, vitamina c, e un prodotto omeopatico specifico per il mio caso (situazione emotiva e problemi del primo chacra).
Se vuoi notizie maggiori chiedi pure.
ciao ele
19/06/2007 19:37
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ciao ragazze,
volevo dirvi che ho finito domenica la cura per i vermi, ho avuto nausea e diarrea...spero che sian morti tutti!!!
Fino al 4 luglio non lo saprò dato che solo quel giorno ho il controllo...
per il resto continuo la cura che mi ha dato...vediamo...

ciao
ele
27/06/2007 18:32
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HO TROVATO TALE ARTICOLO E DATO CHE IO DA POCO HO SCOPERTO DELLE INTOLLERANZE, VOI CHE NE DITE? FORSE NON E' IL CASO CHE FACCIATE LE PROVE E I TEST NECESSARI??
ELE

Intolleranze e salute
Si sta approfondendo di recente lo studio di una serie di fenomeni fisici e psichici dell'organismo umano, verosimilmente correlati con l'assunzione di particolari cibi ritenuti 'innocui'.

I fenomeni di intolleranza alimentare possono essere infatti una importante concausa, quando non addirittura la causa di gran parte delle malattie in cui sia presente infiammazione.

Come abbiamo visto, mentre in una allergia alimentare si ha una risposta immediata alla ingestione di un cibo, nel caso di una intolleranza o comunque di una ipersensibilità, i sintomi si sviluppano in un certo senso per effetto di accumulo: è cioè necessario mangiare un certo alimento per più giorni continuativi perché si sviluppi la sintomatologia.

È importante conoscere l'esistenza di questo fenomeno, perché gli effetti di una intolleranza sull'organismo non sono di tipo immediatamente evidente, ma giorno dopo giorno provocano la crescita di fatti infiammatori che determinano malattie sicuramente impegnative.

Le intolleranze alimentari non provocano solo malattie tipicamente allergiche (come asma, raffreddore da fieno, eczema), ma anche tutte quelle patologie in cui c'è una importante componente infiammatoria: il mal di testa, la sinusite, molte forme di dermatite, la colite, molte forme catarrali del bambino e dell'adulto, la tendenza ad ammalarsi ripetutamente e così via.

Inoltre, in presenza di intolleranza alimentare si consumano molti globuli bianchi e quindi si vengono spesso a determinare quelle forme di malattia da carenza di difese; si tratta cioè di malattie come le tonsilliti ripetute, le otiti, le bronchiti ricorrenti e altro ancora, ma anche fenomeni come la stanchezza cronica e l'ingrassamento o il calo del rendimento muscolare o mentale.

Va inoltre segnalato che spesso le intolleranze alimentari sono causa di disturbi del comportamento nel bambino. Le più frequenti sono quelle all'uovo, ai grassi vegetali idrogenati, al lievito.

Ogni cibo può comunque provocare intolleranza in determinate condizioni. Spesso le intolleranze alimentari si sviluppano nei confronti di additivi o conservanti, e talora la reattività non è necessariamente legata alla sostanza alimentare pura, ma a volte a tutta la serie di sostanze chimiche che lasciano residui in traccia nei vari processi di coltivazione, raffinazione e conservazione, e sono purtroppo diverse migliaia di sostanze, di cui la farmacologia e la chimica hanno studiato solo seicento tipi.

Una volta identificata una intolleranza alimentare, lo scopo non è comunque quello di eliminare la sostanza dall'alimentazione, ma di aiutare l'organismo a recuperare la tolleranza nei confronti di quegli alimenti.

Anche di fronte a fenomeni patologici importanti, nel volgere di un tempo che va dai 6 ai 18 mesi, la maggior parte delle persone è ormai in grado di mangiare quasi quotidianamente i cibi incriminati senza per questo riammalarsi.

Lo scopo, quindi, è quello di cercare di ricreare tolleranza nei confronti di quei cibi prima non tollerati
27/06/2007 18:38
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ecco il sito, in cui ci sono molte informazioni anche per effettuare i test diagnostici sulle intolleranze.


eurosalus.lycos.it/allergie/1071851260_28.html
04/07/2007 21:23
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uffy...
Ho provato con la scanerizzazione e poi copia e incolla, ma non appare niente, quindi appena troverò un modo inserirò tali pagine, o copierò le cose più importanti o farò una sintesi.

Si tratta di spiegazioni relative al crn, cioè la macchina antistress che attraverso segnali elettrici debolissimi invia informazioni al sistema nervoso centrale.
E' un discorso complesso, ma se funziona, vi consiglierò una spedizione a firenze....

Per ora vi saluto, ma vi farò sapere presto.

ele
07/07/2007 12:41
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Ho iniziato stamani la nuova cura, per vermi e umore...
vediamo a settembre come sarà andata, nel frattempo cercherò di darvi notizie e info su tale strada da me intrapresa. forse mettendo insieme prove e tentativi diversi a qualcosa arriviamo!!
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