00 02/06/2007 18:16
Dal libro americano della D.ssa Larrian Gillespie "You don't have to live with cystitis"
Dal libro americano della D.ssa Larrian Gillespie "You don't have to live with cystitis", la traduzione non e' perfetta ma il senso si capisce.

Dolore alla schiena e dolore pelvico (In fondo a pag. 87)

La Dott. G. come caso usa la storia di Reatha.
Reatha tornando a casa aveva avuto un incidente stradale, era stata catapultata fuori dalla sua macchina, sbattendo x terra con la schiena e i fianchi. Miracolosamente li' x li' non sembravano esserci problemi seri, invece 6 mesi ebbe inizio' frequenza minzionale,incontinenza e dolore vescicale. L'urologo penso' si trattasse di un prolasso vescicale, dopotutto aveva avuto 2 figli, lo stress, ecc., ecc.. Mentre consultava altri urologi che ovviamente non l'ascoltavano come dovuto la vescica inizio' a restringersi.
Finalmente trovo' la Dott. G., che asserisce che:
La vescica e' uno degli indicatori + sensibili della salute neurologica. E i problemi alla spina dorsale sembrano essere una causa molto frequente di CI.

Reatha fece un test di uroflow (suppongo sia l'uro dinamica). Dal test risulto' che R era incapace di rilassare i muscoli pelvici. Gli urologi chiamano questa condizione “pelvic floor (pavimento pelvico) dyssynergic voiding (svuotamento)”, cioe' mancanza di coordinamento tra i muscoli pelvici e la vescica.
In una situazione normale, la vescica manda segnali al cervello x informarlo che la vescica e' vuota e ha bisogno di svuotarsi. Il cervello risponde segnalando ai muscoli pelvici di rilassarsi. Quando questo processo inizia, lo sfintere esterno dell'uretra blocca tutta l'attivita' e i muscoli pelvici iniziano a contrarsi. Al termine dello svuotamento vescicale avviene il processo contrario. Nel caso R c'era qualcosa di incorretto nel processo, e questo suggeriva che il malfunzionamento potesse essere causato da un'anormalita' nel segnale dei nervi alla vescica.

Nei anni 70, un neurologo di nome Scott Hadelman, inizio' a investigare la funzione del tratto genitourinario maschile tramite studi di neuroconductive studies. Dimostro' che un test chiamato bulbocavernosus reflex response (BCR) poteva obiettivamente misurare il + piccolo ritardo nell'arco del riflesso sacrale. Invece di descrivere questo riflesso semplicemente come presente o assente, si era in grado di misurare il vero tempo impiegato di trasmissione di un stimolo attraverso l'arco. Questo test era facilmente misurabile nell'uomo i quanto lo stimolo veniva direttamente applicato sul pene, l'equivalente femminile e' il clitoride. Eventualmente fu' possibile avvalersi di altri strumenti come gli elettrodi con la spugna bipolare x eseguire questi misurazioni.
Gli studi eseguiti sul pavimento pelvico di R risultarono normali x cui la Dott. G prosegui' alla prossima area di studio, la spina dorsale. [G]La provvigione di sangue alla spina dorsale avviene dall'esterno sella spina verso la colonna, creando una situazione unica in caso si incidenti. Se osserviamo la Fig. 2-4 (vedi pag 90) possiamo notare ci sono 3 zone in cui il nervo uscente dalla spina puo' essere soggetto ad incidenti. La prima area e' dentro alla spina (chiamata la zona d'ingresso) ed e' dove si trova il nervo (B); la seconda area e' sotto il ponte osseo chiamato Pars articularis (C), e l'ultima area e' dove il nervo esce (D). Se questi punti vengono chiusi, o compressi, anche pochissimo, questo provochera'' mancanza d'ossigeno al nervo causata in quanto il sangue non potra' scorrere normalmente alla radice del nervo (Vedi illustrazione pag 92).

La maggioranza dei nervi posseggono un ramo (diramazione) sia motore che sensore che viaggia nello stessa asta (albero). Questi hanno diverse funzioni: Il ramo motore controlla le contrazioni dei muscoli mentre il ramo sensore regola l'afflusso del sangue, e le risposte alla pressione, dottore e tatto. Secondo la Dott G la CI potrebbe avere a che fare con la parte sensoriale. La Dott G si chiede quali tests potrebbe individuare i cambiamenti di questi nervi, specialmente quelli che uscenti dalle vertebre.

In neurologia vengono usati i sematosensory evoked potentials (SEPs) (“evoked” lo tradurrei con “causato” “procurato”) dal 1973. Purtroppo questa tecnica non era pratica in quanto il tempo impiegato x studiare ogni nervo era troppo. + tardi fu sviluppata una tecnica chiamata dermatomal sematosensory evoked potentials (DSEPs), che la Dott G ha iniziato ad usare nella sua ricerca x una risposta. Un piccolo, di basso grado segnale di conduzione viene avviato lungo il termine (la fine) del quarto, quinto e primo nervo sacrale, che sono trovano sul piede e sulla caviglia. Dei piccoli elettrodi vengono poi situati sullo scalpo x ricevere il segnale. Il tempo che il segnale impiega dall'attimo in cui il nervo sul piede viene stimolato all'attimo in cui il cervello riceve il segnale e' chiamato latency (periodo di latenza). Se il nervo viene compresso, anche solo un pochino, maggiore sara' il periodo di latenza.

La vescica come messaggero della CI (Pag 91)

Un maggiore periodo di latenza puo' indicare che il nervo ha subito un danno, in quanto il buon flusso del sangue alla radici dei nervi e' essenziale x il buon funzionamento dei nervi. Xche' un nervo periferico funzioni bene sono necessarie due cose:

La sua connessione alle “celle madri” della spina o del sistema nervoso centrale non devono essere disturbati, ed (2) il nervo deve ricevere una continuo ed costante provvista di ossigeno tramite il sistema di fornisce il sangue ai nervi. Se a causa di un danno un nervo non riceve il suo flusso di sangue, il nervo perde la capicita' di eccitare l'area che avrebbe dovuto, x cui il tessuto o muore o si contrae. Se il flusso sanguigno verso il nervo viene riparato il nervo riprende a funzionare. Qualsiasi temporanea o permanente interferenza con la micro circolazione o il flusso del sangue al nervo puo' essere la casua del malfunzionamento del nervo. X la Dott G questo poteva essere poteva far pensare a tutti i cambiamenti che avvenivano nella vescica affetta da CI. In poche parole la vescica poteva essere danneggiata indirettamente tramite un danno causato ad un nervo. La vescica era il messaggero che c'era qualcosa che non stava funzionando bene.

Reatha venne sottoposta agli studi DSEPs insieme ad un altro test chiamato riflesso H che dimostro' chiaramente che i suoi nervi non funzionavano bene. X poter capire il xche' la Dott G la fecce sottoporre ad una TAC parte lombare della schiena, da cui risulto' che c'era un problema sia nel disco (possibile rottura o comunque danneggiamento) e del bony spur (“bony” significa “osseo” “spur” significa “sperone”, e nel senso figurativo anche “stimolo”, non ho un dizionario medico) che davano fastidio ai gangli nervosi, che sono come “magazzini” di sostanze chimiche che servono x i nervi. R venne operata alla spina dorsale, e la vescica si riprese (lei si risposo').

Nel 1991 la Dott G parlo' di cio' che aveva trovato all' associazione (che associazione sia non me lo ricordo, sara' quella degli urologi), ci fu' molto interessamento x quanto riguardava il quinto nervo lombare quando veniva compresso.
L'articolo della Dott G, che venne pubblicato sul British Journal of Urology, riportava dei risultati con la microchirurgia x decomprimere o alleviare la pressione dei nervi malfunzionanti di pazienti affette da CI. I risultati furono molto in incoraggianti. In tutti i casi, la Dott G precisa che la spina dorsale e' area molto complessa e che lei era solo all'inizio nel cercare di capire i meccanismi unici a quella parte del corpo.

Tradotto da J
[Modificato da .Mariluna. 07/06/2011 10:40]

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